Scultura in mosaico dalle origini a oggi

 

“Montezuma Fontana Mirko” spettacolare mostra

 

al Museo d’Arte di Ravenna fino al 7 gennaio 2018

 

Una splendida mostra, assai gradita ed apprezzata dai giornalisti convenuti da ogni parte d’Italia e dal pubblico invitato all’inaugurazione del 6 ottobre, è stata allestita e suddivisa in modo ben articolato su tre piani nelle splendide sale del MAR di Ravenna. La mostra dal titolo significativo e di forte richiamo “Montezuma – Fontana – Mirko – La scultura in mosaico dalle origini a oggi”, ideata ed ottimamente curata da Alfonso Panzetta con Daniele Torcellini, è stata organizzata nell’ambito della V edizione di RAVENNAMOSAICO – Rassegna Biennale di Mosaico Contemporaneo dal Comune – Assessorato alla Cultura e dal MAR di Ravenna avvalendosi dei proficui contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e del felice ingresso della Società Marcegaglia, con il preciso intento di documentare ed analizzare al meglio il rapporto tra scultura e mosaico, a partire dalle ricerche plastiche mosaicate di Lucio Fontana e Mirko Basaldella negli anni Trenta del ‘900. Ad aprire ufficialmente la cerimonia inaugurale è stato Vittorio Pranzini, Presidente del MAR, il quale – dopo aver porto saluti calorosi ai presenti nell’affollata Sala Martini, agli illustri ospiti e relatori al suo fianco – ha voluto sottolineare con una punta di orgoglio e soddisfazione che si tratta di una mostra stupefacente in base alle sensazioni percepite durante la visita in anteprima con i curatori, per la scoperta sorprendente e meravigliosa di opere, oggetti e lavori inattesi perfino nella città del Mosaico.

Al pari del Presidente, anche il direttore del MAR, Maurizio Tarantino, dando il benvenuto a tutti, rivolge un sentito e forte ringraziamento allo Staff e a tutto il personale del Mar per l’appassionato ed impegnativo lavoro profuso, che è stato per lui un momento di grossa crescita, avendo  osservato da vicino la professionalità e le competenze espresse da tutti nella realizzazione dell’evento e dell’accurato allestimento. Nell’intervento successivo, Elsa Signorino, Assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, dopo aver precisato che la Mostra nel segno di RavennaMosaico 2017 rientra nel ricco programma allestito in città e in vari luoghi  deputati e non alla cultura di numerosi eventi di alto valore qualitativo – come la splendida mostra “Destinazione Micromosaico SICIS” inaugurata la sera precedente a Palazzo Rasponi dalle Teste – ha affermato che la stessa compie una straordinaria incursione nell’Arte contemporanea con chiari rimandi alla produzione talentuosa degli artisti di Scuola ravennate di fine ‘800 e di quelli usciti nel ‘900 dalle Accademie. Poi rivolge parole di sentita gratitudine nei riguardi dei due curatori (Alfonso Panzetta e Daniele Torcellini) ed un “grazie di cuore” ai realizzatori del Progetto anche per aver unito le generazioni dei vari collaboratori, alla Fondazione Ismail Akhmetov di Mosca – caro amico di Ravenna – per l’importante contributo all’evento, nonché alle bravissime studentesse dell’Accademia di Belle Arti di Bologna – Scuola di Restauro per aver realizzato le didascalie delle opere esposte con una lettura leggibile sulle pareti.

A questo punto la parola è passata al curatore Panzetta, il quale anzitutto ha voluto ringraziare i molti artisti presenti in sala, venuti da fuori e da lontano ( tra cui Nane Zavagno, Iginio Iurilli da Bari, Pietro D’Angelo da Palermo, Orodè Deoro, Dario Brevi da Limbiate,Riccardo Zangelmi, giovane scultore di Reggio Emilia,unico italiano tra i 14 della Lego- famosa per i  mattoncini , Silvia Naddeo da Roma) poi il personale validissimo del MAR, “una vera macchina da guerra” che ringrazia in particolare per aver sposato con passione il Progetto, infine il grafico Davide Caroli e Mauro Focaccia, persone invidiabili per competenza e professionalità, tutto sotto l’accorta e confidenziale regia del Dir. Maurizio Tarantino.

Encomiabile il lavoro didattico delle studentesse, oltre a sei laureandi, che hanno saputo cogliere un’opportunità formativa straordinaria, con un’azione efficace – in appena due settimane fino al 15 agosto – di revisione conservativa di ben 150 opere giunte dall’Italia e da vari paesi europei, di controllo e pulizia per eventuali danni derivanti dal trasporto e soprattutto con la scelta azzeccata di scrivere sui muri in modo leggibile e fruibile le didascalie. A seguire, il giovane co-curatore Daniele Torcellini dichiara di avere del Mosaico una visione allargata ormai da dieci anni, studiando un percorso critico ed operativo per misurarsi poi con Alfonso Panzetta in quest’evento che gli ha consentito un’enorme crescita personale. Nel ringraziare tutti i presenti e gli artisti partecipanti, ribadisce che per lui sarà un punto di partenza, non di arrivo, lavorando come un’orchestra affiatata per un salto di qualità.

L’ultimo intervento è riservato al Sindaco da poco eletto Michele de Pascale, il quale si dice onorato di poter inaugurare due mostre così importanti in appena due giorni  nel contesto dell’attesissima Notte d’oro e sottolinea che la nuova Amministrazione comunale di Ravenna ha investito molto in risorse e scelte politiche e culturali soprattutto per avviare il nuovo corso del MAR con questa Biennale, primo atto di un impegno fortissimo sull’offerta musiva e sul Mosaico contemporaneo, eredità millenaria fondamentale di Ravenna. E’ davvero motivo di orgoglio e soddisfazione riuscire  a tenere tutto il programma di eventi, conferenze, incontri ed iniziative fino al 26 novembre dentro il Mosaico, coinvolgendo energie e risorse imprenditoriali, con esaltazione delle specifiche peculiarità di ogni componente per portare avanti un Progetto ambizioso, grazie alla passione e convinzione da parte di tutti i soggetti coinvolti, senza ricevere fortunatamente alcun “No”. Pertanto , sinceramente, speriamo in un grosso risultato di valorizzazione e riscoperta del nostro patrimonio storico-artistico e di crescita turistica ed economica per la Comunità e l’intero territorio ravennate. Un plauso speciale e meritato va porto per la grandissima disponibilità in entusiasmo, energie ed operatività al personale del MAR, compreso l’Ufficio relazioni esterne e promozione nelle persone di Francesca Boschetti, Daniele Carnoli e Nada Mamish.

Al termine dell’applaudita ed articolata cerimonia è partita, dal secondo piano al piano nobile fino alle varie sale del pianterreno, la visita individuale e per piccoli gruppi, guidata dai curatori, dai relatori, dal Direttore e dallo staff tecnico del MAR. Siamo rimasti sbalorditi e deliziati davanti ad alcuni capolavori inimmaginabili e mosaici moderni e contemporanei di ottima fattura, quali la splendida testa “Furore” del 1944 di Mirko Basaldella, di fortissimo impatto e richiamo visivo ( peraltro riportata sulla locandina pieghevole e sulla copertina del pregevole e sostanzioso Catalogo a più voci, con saggi di Panzetta e Torcellini,edito da Silvana Editoriale), il “Gallo” 1948 di Lucio Fontana, la “Venere”2016  di Enrica Borghi, ”Poeta contadino” di Athos Ongaro, “Vanità” di Mimmo Paladino, “Porta Loveletters” di Ettore Sottsass Jr., ”Amplesso” di Felice Nittolo, ”Lampedusa” di Marco Bravura, ”L’albero della vita” di Pietro D’Angelo, ”La casa di Giosetta” di Giosetta Fioroni e, insieme a tanti altri manufatti di sicuro pregio artistico e compositivo, “Romagna pride” della giovane artista Silvia Naddeo. E’ stato proprio un percorso di visita e conoscenza ampio, articolato e denso di stimoli sulla scultura al mosaico, a partire da fine anni Trenta e primi anni Quaranta con le ricerche plastiche mosaicate di Fontana e Mirko, precursori dell’unione feconda  e innovativa tra scultura e mosaico, che hanno avuto come esempio e riferimenti il geniale Gino Severini e le opere dei “primitivi mesoamericani” presenti in mostra, agli anni Sessanta e Settanta con l’utilizzo di materiali non tradizionali e l’uso delle tessere musive lapidee o vitree da parte di Zavagno e Licata per arrivare alle innovazioni tecniche operate negli anni Ottanta e decenni successivi prima da Antonio Trotta, Athos Ongaro, dalla famosa Transavanguardia di Chia e Paladino fino alle incursioni sperimentali dei designer Mendini e Sottsass nell’ultimo scorcio del XX secolo ed alle originali declinazioni del concetto di “tessera” grazie alle ricerche e produzione di lavori non solo bidimensionali ma anche tridimensionali e multimediali realizzate dalle giovani generazioni di artisti internazionali. Considerata, quindi, la felice evoluzione di questo fenomeno artistico “scultura e mosaico”, si può affermare che la scultura mosaicata oggi sia ormai un “genere specifico autonomo”.

La mostra visitabile fino al 7 gennaio 2018 è aperta da martedì a domenica, ore 9.00 – 18.00, lunedì chiuso, come pure il 25 dicembre e 1 gennaio 2018 –

Per info e prenotazioni visite guidate per singoli e gruppi: tel. 0544 482487

www.mar.ra.it

 

a cura di Vincenzo Prediletto

 

Montezuma Fontana Mirko

 

Montezuma Fontana Mirko

 

Montezuma Fontana Mirko

 


Montezuma Fontana Mirko

Alcune delle opere presenti in mostra

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