Quello che in Italia nemmeno ci sogniamo

a) Accettate voi l’iniziativa legislativa popolare “per un ospedale sicuro, autonomo, complementare”?

b) Accettate voi il controprogetto del Governo sotto forma di Legge che porta alla riorganizzazione territoriale con ospedali strategici e altri di rete?

c) Se vengono accolte entrambe le proposte evoluzioniste, è l’iniziativa popolare o quella della Regione che deve entrare in vigore?

Non illudetevi: l’ospedale non è quello della vostra città, ma quello del cantone di Neuchâtel; il Governo non è quello nazionale o quello della vostra Regione ma il Gran Consiglio Federale Svizzero con sede a Berna.

Le tre domande si leggono in prima pagina di un fascicoletto di dodici distribuito a tutti gli elettori ed elettrici del Cantone di Neuchâtel per la migliore informazione. Il titolo è Votinfo e l’indice chiarisce subito di cosa di tratta: un referendum cantonale sul tema: “L’avvenire della sanità nel cantone: un voto cruciale”.

E sotto:

“Presentazione: la questione in breve. L’iniziativa. Il Controprogetto”.

“Opinioni: Quella dei Promotori. Quella delle Autorità. Le indicazioni dei Partiti Politici.

E ancora: Il testo sottoposto a Referendum.

Chiarimenti: Le evoluzioni della sanità impongono riforme nell’organizzazione ospedaliera; La pianificazione ospedaliera si iscrive nella visione del Consiglio di Stato della Salute nel XXI secolo.

E infine: Votare: Chi? Quando? Dove? Come?

Si vota al seggio, o per corrispondenza, o con voto elettronico. Chi ha impedimenti riceve visita di due impiegati dell’ufficio elettorale.

L’esito del referendum ha valore deliberativo e non è sottomesso a quorum: vale il voto di chi ha votato.

 

Spero che chi legge si meravigli quanto chi scrive al solo pensiero che una procedura così limpida ed efficace possa essere attuata in Italia.

Ciò non toglie che il dibattito sia stato infuocato ed estremamente teso. Molti medici – tra i quali il nostro concittadino svizzero-senigalliese Gianni Spoletini – vi hanno preso parte. Si è votato il 12 febbraio scorso, ma solo oggi abbiamo ricevuto la documentazione che attesta la procedura referendaria e in essa il grado di civiltà al quale potremmo ispirarci invece di avvilirci nella sottomissione e nella disinformazione dei nostri referendum impossibili.

Ha vinto l’opzione per l’iniziativa popolare. Ma più ancora ha vinto la democrazia.

P.S.: Neuchâtel si trova a circa 200 km. dal confine italiano.

 

                                                l.bad.

 

quello che in italia nemmeno ci sogniamo

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