L’emozionante e lungo racconto di Gustave Courbet

Un genio ribelle ed anticonformista 

 

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E’ stata inaugurata , venerdì in anteprima per la stampa e sabato 22 settembre per il pubblico, nella stupenda cornice del Palazzo dei Diamanti di Ferrara una bellissima e prestigiosa retrospettiva dedicata all’artista francese Gustave Courbet, un assoluto protagonista dell’arte dell’ 800, padre del realismo moderno, a distanza di circa 50 anni dall’ultima esposizione organizzata in Italia a Villa Medici.

Abbiamo avuto il piacere di visitare e gustare pienamente un’affascinante  e variegata mostra di respiro internazionale e di alto livello qualitativo  – con una cinquantina di tele di grande e medio formato provenienti dai più rinomati musei europei ed americani suddivise per temi -, la quale  offre al visitatore un percorso che si snoda in dodici sale come un lungo racconto il cui filo conduttore è la rappresentazione della natura, fonte inesauribile d’ispirazione per il ribelle Courbet, ostile ai canoni accademici dell’arte, ai dettami del classicismo ed all’idealismo romantico.

All’ingresso ci danno il benvenuto l’autoritratto “L’uomo ferito” e “La quercia di Flagey” che contiene un riferimento biografico relativo alla sua presunta nascita proprio sotto la quercia. Nella sezione successiva “Cartoline dalla Francia Contea”, sua regione natale, ci colpiscono i diversi paesaggi con rocce, boschi ed il fiume Loue, la “Cascata della Pissouse” ma soprattutto “Autoritratto con il cane nero” un altro stupendo autoritratto del geniale artista che in varie occasioni affermò con forte autostima “dipingo come Dio” e privilegiando una personale rappresentazione del mondo naturale sottolineò congruamente che “il bello è nella natura”.

Courbet preferiva interpretare e realizzare le rappresentazioni del paesaggio naturale “en plein air”, in particolare i luoghi e le mete dei suoi frequenti viaggi in Francia, Belgio, le marine della Normandia, le coste mediterranee nei dintorni di Montpellier. Nondimeno, noi cultori della bellezza femminile, nelle sezioni successive, siamo rimasti incantati e sorpresi dal fascino erotico di alcuni nudi e dagli animali nel paesaggio, vedi “Giovane bagnante” e “Bagnante alla fonte”, non volgari ma intrise di lirismo e perfettamente amalgamate con la lussureggiante vegetazione del bosco attraversato da un realistico coro d’acqua, vedi gli splendidi “Caprioli alla fonte”, tela del 1868, che denotano il suo sguardo artisticamente originale nuovo ed appassionato sul paesaggio naturale. Del resto, Courbet affermava che “la pittura è un’arte concreta e può consistere solo nella rappresentazione delle cose reali ed esistenti.”

Nelle sale successive abbiamo approfittato della magistrale visita guidata a cura delle bravissime curatrici, Dominique de Font-Réaulx – direttrice del Musée Eugène Delacroix di Parigi -, e Maria Luisa Pacelli- direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, che rispettivamente in francese e in italiano hanno illustrato ed analizzato nei dettagli alcuni capolavori di Gustave come “Fanciulle sulle rive della Senna”, molto criticata al Salon del 1857 sia per le enormi dimensioni della tela sia per la palese sensualità delle due ragazze, i bellissimi ed audaci nudi “La sorgente” e la “Giovane bagnante” del 1866, mentre nella sezione “Il Mediterraneo”, sottolineando l’incontro cruciale nel 1853 di Courbet con il banchiere collezionista Alfred Bruyas di Montpellier, hanno ben descritto e messo nel giusto rilievo  il nuovo approccio artistico di Gustave nel sud della Francia, corroborato dai colori e dalla luce del mare, come nel dipinto “La riva del mare a Palavas”. Come non restare sbalorditi dalle sfumature cromatiche dell’ampia pianura nei pressi di Montpellier nel capolavoro “L’incontro o Buongiorno signor Courbet” del 1854, che raffigura realisticamente l’incontro tra Courbet che arriva da Ornans in montagna con lo zaino sulle spalle e l’amico mecenate Bruyas che lo accoglie insieme ad un domestico e al cane? Ci hanno poi colpito ed interessato fortemente le opere esposte nelle ultime due sezioni – “La Svizzera: gli anni dell’esilio” e “La caccia”.  Confinato in esilio sulle rive del lago Lemano in Svizzera dopo la fine della Comune di Parigi in quanto rivoluzionario socialista, negli anni 1873-77 della piena maturità artistica ed umana realizza con uno stato d’animo deluso e venato di amara nostalgia, tra gli altri, due toccanti tramonti “Lago Lemano al crepuscolo” e “Tramonto sul lago Lemano” nonché “Panorama delle Alpi” con il bellissimo paesaggio romantico delle cime innevate e il piccolo delizioso e sognante “Castello di Chillon”. Hanno catturato magicamente i nostri occhi tutte le opere sul tema della caccia e degli animali selvatici esposte nell’ultima sala, la n.12; magnifico per le dimensioni (cm.220×275) e la pregevole resa artistica è il “Cervo nell’acqua”, stupende ed emozionanti le sagome del cavallo e del cacciatore nel grande dipinto “Cacciatore a cavallo”, l’eccezionale rappresentazione della “Volpe nella neve” che coglie perfettamente e fotograficamente l’istante in cui l’animale sta per smembrare e divorare la preda catturata.

Anche se in mostra non è esposta, purtroppo, la celeberrima “L’Origine del mondo” in quanto non può essere spostata dal Museo d’Orsay, com’è ovvio che sia, possiamo con franchezza affermare, alla fine dello stimolante percorso espositivo, che si tratta di una imperdibile ed emozionante retrospettiva non solo per gli appassionati e cultori d’Arte ma soprattutto per coloro che poco conoscono la personalità umana e la ricca produzione artistica di Gustave Courbet, maestro geniale, seppur discusso e criticato per il suo ribelle anticonformismo, del realismo moderno che apre le porte all’impressionismo.

L’evento espositivo, organizzato da Fondazione Ferrara Arte e dalla Direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara Maria Luisa Pacelli, curatrice con Dominique de Font -Réaulx, Barbara Guidi, Isolde Pludermacher e Vincent Pomarède, è arricchito da un pregevole catalogo edito da Ferrara Arte e sarà aperto presso il  Palazzo dei Diamanti di Ferrara tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 fino al 6 gennaio 2019, proprio in occasione del bicentenario della nascita di Gustave Courbet.

 

a cura di Vincenzo Prediletto

 

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Autoritratto con il cane nero, 1842

 

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“L’uomo ferito”

 

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“Fanciulle sulla riva della Senna”

 

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“La quercia di Flagey”

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