“I nuovi giocattoli tecnologici che parlano ai bambini ne uccideranno la creatività. Possono sembrare la versione contemporanea dell’amico immaginario, in realtà sono l’opposto”. Tilde Giani Gallino, professore ordinario di Psicologia evolutiva all’università di Torino, è autrice di numerose ricerche sull’amico immaginario.

Che influenza avranno questi giocattoli sulla crescita?

Negativa, temo. Proprio il contrario dell’amico immaginario che – secondo le nostre ricerche – ha riguardato l’infanzia di circa un terzo dei bambini; in particolare quelli più intelligenti e creativi. Il motivo è che l’amico immaginario aiuta a sviluppare ciò che il bambino ha dentro di sé. Invece, se una barbie o un tablet si presenta come un compagno in carne e ossa, il bambino pensa meno: ha già una “macchina” che lo fa al suo posto

Insomma, spegnerà la creatività infantile?

Sì. Teniamo conto che l’infanzia è il periodo in cui le persone sono più creative. Se si spreca questo periodo di capacità inventiva, sarà più difficile svilupparla da adulti

Ci aspetta una generazione meno creativa?

E’ molto probabile. Questi giocattoli sono persino peggio della tivù, che ha già avuto un ruolo negativo per la creatività. La voce che risponde dal giocattolo infatti è studiato ad arte e coinvolgerà il bambino a fondo, senza che questi se ne renda conto

Alessandro Longo (www.repubblica.it)

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