Il collettivo PXLs, guidato da BLU tra i migliori artisti al mondo e senigalliese d’origine, si fa promotore di un’opera collettiva reale e digitale per rifiutare ufficialmente il 2020.

Un anno intero dopo l’inizio dell’incubo pandemico è difficile non considerare il 2020 un anno buttato: chi, potendo, non lo rivorrebbe indietro? È questo il pensiero dietro la “mass action artistica” del collettivo PXLs, una iniziativa che vuole rifiutare con forza l’esperienza e i suoi traumi. “Facendo seguito alla legge del diritto di recesso, che permette di restituire cosa non gradita perché oggettivamente malfunzionante, la presente missiva vuole chiedere la sostituzione in toto e senza riserva alcuna dell’anno 2020”: Queste le parole del collettivo, attraverso il quale si chiede un rimborso (morale) a nome suo e di chi voglia unirsi al progetto.

Opera digitale collettiva

“Per ottenere il dovuto rimborso”, recita diligente la locandina di Reso, “compila il modulo di richiesta entro e non oltre la data di scadenza sul sito www.reso2020com”. PXLs non è nuova a iniziative che rompano il tradizionale muro tra artista e pubblico, e tra reale e virtuale e ora comporrà i manifesti digitali di Reso a partire dalle stesse richieste della comunità e le renderà visibili in realtà aumentata: basterà inquadrare con lo smartphone i poster affissi per le strade di Milano con l’aiuto dell’app Aria. Il Manifesto di Reso diventerà immediatamente un quadro collettivo digitale, ma avrà una forma fisica nelle 297 copie a tiratura limitata in stampa tipografica a caratteri mobili.  “Questo 2020 se lo tenga Lei”, leggiamo, “questo suo estro di fare qualcosa di diverso non è stato richiesto e soprattutto non è stato gradito per nulla. Penso che tanta gente sia di questa idea, e visto che ci avviciniamo al termine per fare l’esposto mi faccio portavoce del diritto collettivo di rimborso”. Il progetto si autososterrà attraverso la campagna crowdfunding con donazioni libere o l’acquisto dell’edizione del Manifesto.

Un miglio per le periferie

Il collettivo PXLs realizzerà anche una seconda opera d’arte pubblica: con l’aiuto della Comunità del Reso e dell’ente culturale Terzo Paesaggio contribuirà infatti alla costruzione di un “miglio a colori” che unirà graficamente e simbolicamente il centro di Milano con i territori più fragili e più colpiti dalla pandemia, le periferie. La proposta si inserisce nel patto di collaborazione de Il miglio delle farfalle, a cui partecipano le identità di quartiere di Brenta e Corvetto, tra cui la storica bottega e tipografia “Fratelli Bonvini”, la Social Street dei residenti in San Luigi, il Punto di Comunità de Lacittàintorno Made in Corvetto, l’associazione Dare.ngo e molti altri.

Il progetto di Luoghicomuni

Il patto de Il miglio delle farfalle nasce all’interno di Luoghicomuni, azione coordinata da Labsus-Laboratorio per la sussidiarietà insieme a Italia Nostra Onlus nell’ambito del programma Lacittàintorno di Fondazione Cariplo. L’obiettivo è quello di rendere più vivibile e accessibile l’arteria di connessione tra città e campagna a sud-est di Milano su Corso Lodi, trasformandola in un vero spazio di relazioni grazie alla piantumazione di piante ed essenze capaci di attirare sia le farfalle sia le persone del quartiere, dando nuova vita e significato a uno spazio condiviso. 

Giulia Giaume, www.artribune.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *